La valutazione optometrica non si limita a definire le eventuali diottrie necessarie per raggiungere il miglior visus possibile, ovvero i cosiddetti 10/decimi: un soggetto può non aver necessità di un occhiale ma presentare un sbilanciamento ad una o più aree del sistema visivo che comportano una serie di problematiche astenopiche e posturali. La durata della valutazione è di circa un'ora per un esame dell'efficienza visiva a 360°.
la valutazione optometrica ha come incipit una serie di esami preliminari che servono all'optometrista per escludere eventuali problematiche refrattive e problemi a livello di salute oculare che necessitano un approfondimento dallo specialista in oftalmologia.
Vengono pertanto valutati il visus a tutte le distanze determinando le diottrie del soggetto, integrità e trasparenza dei mezzi diottrici, percezione cromatica, fusione corticale ed eventuali deviazioni oculari che necessitano un accertamento ortottico.
L'ACCOMODAZIONE è la capacità di messa a fuoco a tutte le distanze mediante il cambiamento di forma del cristallino; durante l'esame viene valutata la sua ampiezza, l'efficienza e la sua elasticità in maniera QUANTIFICATIVA, determinando le diottrie accomodative che devono essere adeguate all'età del soggetto.
Uno squilibrio di questo sistema può portare ad INSUFFICIENZA ACCOMODATIVA o al contrario uno SPASMO ACCOMODATIVO, cause principali di CEFALEE durante l'attività PROSSIMALE, risolvibili con un VISION TRAINING AD HOC in base alla disfunzione riscontrata.
Parliamo della PSEUDOMIOPIA dovuta da SPASMO DEL CRISTALLINO:
NON è una miopia effettiva, la quale è causata dall'allungamento del bulbo oculare, ma è dovuta ALLO SPASMO DEL CRISTALLINO, che non rilassandosi non ci permette di vedere nitido da lontano.
Quindi le caratteristiche e i sintomi sono uguali ad una lieve miopia, ma LA CAUSA E IL TRATTAMENTO È BEN DIVERSO
NON BISOGNA CORREGGERLA CON L'OCCHIALE DA LIEVE MIOPIA Con un opportuno training visivo si può ripristinare il sistema accomodativo del cristallino, ELIMINANDO LA PSEUDOMIOPIA.
I due occhi per poter fissare un oggetto posto ad una distanza prossimale devono CONVERGERE in modo adeguato; a volte però potrebbe esserci un ECCESSO od una INSUFFICIENZA di CONVERGENZA che può implicare al soggetto:
-MAL DI TESTA a livello tempiale durante un lavoro prolungato da vicino;
-VISIONE DOPPIA intermittente;
-nel caso del bambino, potrebbe dimostrare il fastidio con DIFFICOLTÀ DI CONCENTRAZIONE ed abbandono del compito dopo poco tempo.
Se inoltre la FUSIONE delle due immagini che percepiamo con i due occhi avviene in modo precario a livello CORTICALE o addirittura un'immagine viene SOPPRESSA, andremmo a perdere senza saperlo la VISIONE STEREOSCOPICA che ci dovrebbe dare il senso di profondità nello spazio.
Con l'opportuna VISITA OPTOMETRICA e il conseguente TRAINING VISIVO possiamo ristabilire equilibrio ai due sistemi.
Sono i movimenti oculari realizzati mediante a sei muscoli estrinseci extraoculari e si suddividono in:
- Movimenti di PURSUIT quando INSEGUIAMO con lo sguardo un oggetto in movimento. Potrebbe esserci una difficoltà nello svincolare i movimenti oculari da quelli del capo durante un inseguimento della mira, quindi il soggetto anziché inseguire con gli occhi l'oggetto, sposta la testa.
- Movimenti SACCADICI ovvero quando spostiamo la nostra fissazione da una mira all'altra.
I movimenti SACCADICI sono i maggior implicati durante la LETTURA e un deficit in questo sistema può portare LENTEZZA NELLA LETTURA, SALTO ED OMISSIONI DI RIGHE del testo scritto.
L'immagine a) rappresenta un bambino NORMOLETTORE, che attraverso le SACCADI, ovvero dei "salti" tra una fissazione di pochi istanti tra una parola di riferimento ad un'altra della riga, riesce a proseguire in modo agevole e veloce durante la lettura;
L'immagine b) è un bambino con PROBLEMI OCULOMOTORI, dove i movimenti saccadici NON seguono schemi ben precisati nello scorrimento della riga, le fissazioni sono molte di più e a volte avvengono anche saccadi di recupero, ovvero torna indietro nella fissazione di una parola. Questo comporta DIFFICOLTÀ di lettura, LENTEZZA, OMISSIONI di parole e/o righe e ovviamente SCARSA COMPRENSIONE del testo.
Il bambino con DSA che presenta già lentezza nella lettura per problemi di DECODIFICA DI GRAFEMA-FONEMA può ulteriormente trovare aggravamento se i suoi occhi non seguono schemi ben organizzati durante la lettura.
Pertanto un lavoro di SINERGIA LOGOPEDICO ED OPTOMETRICO è necessario per risolvere questa problematica e rendere più efficiente il bambino in ogni suo compito di letto-scrittura.
VISIONE e POSTURA sono due meccanismi all'interno di un unico processo percettivo.
I movimenti dei MUSCOLI ESTRINSECI INTRAOCULARI stimolano l'attivazione dei muscoli SUB-OCCIPITALI alla base del CRANIO. Ogni tensione degli estrinseci si ripercuote su tutta la catena propriocettiva posturale fino all'appoggio podalico.
A livelli neurologico, il FASCICOLO LONGITUDINALE MEDIALE è la via di connessione tra i nuclei motori dei MUSCOLI OCULARI con il nucleo motore del nervo accessorio che innerva lo SCOM e il TRAPEZIO, ovvero i maggior muscoli responsabili del movimento del capo e del collo.
A seconda del difetto visivo che si ha è facile assumere un determinato atteggiamento del capo e del collo:
-MIOPIA ANISOMETROPICA: rotazione del capo.
-IPERMETROPIA: frequenti cefalee e contratture dei muscoli cervicali.
-ASTIGMATISMO: porta ad'inclinazione del capo su una spalla.
LE ABILITÀ VISUOSPAZIALI sono la capacità di agire ed operare nello spazio creando delle coordinate spaziali; quindi deficit in quest'area provocano difficoltà della rappresentazione dello spazio e PROBLEMI DI ORIENTAMENTO.
LE ABILITÀ VISUOMOTORIE permettono l'integrazione delle informazioni visive a tutti gli altri sistemi sensoriali; difficoltà in quest'area comporta una SCORRETTA COORDINAZIONE OCCHIO-MANO.
la collaborazione con lo specialista in PSICOMOTRICITA' è fondamentale per una valutazione visuomotoria e visuodirezionale sotto più punti di osservazione clinica.